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La Vasaloppet-preparativi
Giornata dedicata ai grandi preparativi per la gara di domani. La mattina ritiriamo i pettorali alla Vasaloppsmässen qui si vede subito che grande importanza ha la manifestazione e si sente subito lo spirito della competizione che la Vasa ha per la Svezia. Preparazione materiali per me non è un problema i miei rossignol me li farà qualcuno penso. I forti skiman Benamati, Ale, Ivano ecc. si sprofondano tra paraffina, cera, scioline, trapani e spazzole. Speriamo in bene penso infatti il trapano si è fuso cosi Ettore uomo di grande fiducia ne compera uno nuovo da poter finire il lavoro dei 15 paia di sci .Io nel camerone che giocavo con Emma la figlia di Benamati mentre Andrea sdraiato sul materasso meditava sul suo tè con il sale . Domani la sveglia è prevista per le 3.00!!!! Studiare il percorso ed i cancelletti per me è un opzional. Preparo solo abbigliamento e zaino.

La Vasaloppet:gara 1.03.09
Il percorso di 90 km è lo stesso coperto dal nobile Gustav Vasa nel 1.520, che , raggiunto in prossimità del confine norvegese, proprio nei pressi di Sälen,  da due dei più forti sciatori della cittadina di Mora, riuscì a sfuggire ad un agguato e a ritornare per guidare la rivolta svedese contro gli invasori danesi; conquistò l’indipendenza e fu nominato Re di Svezia.La prima edizione della Vasaloppet disputata nel 1922 fu completata da 2 dei 119 sciatori al via. Quest’anno le iscrizioni hanno superato quota 15.000. Noi siamo arrivati alla partenza a Sallen dopo un ora e mezza di pullman e molti concorrenti erano in fila già dalle prime luci dell’alba nei “cancelli” per prendersi il posto della partenza con la disposizione degli sci a mo di cavalletto, infilati con le punte nei laccioli dei bastoncini piantati nella neve. La piana del lancio presenta una lunghezza di circa 1.400 m,  al termine di questo rettilineo  la pista svolta a destra attraversa la strada principale iniziando l’unica salita importante di tutta la competizione che presenta una lunghezza di circa 4 km. Qui l’unica cosa per me era salvare sci e bastoncini di più di un ora per far 4 km. I successivi 15 km sono pianeggianti da fare con passo spinta, successivamente il percorso scende leggermente poi sale e cosi via cambiando passo si avanza in mezzo a questa prateria di neve. Il fascino e la bellezza del percorso sono indescrivibili, i luoghi sono da favola e la fatica assieme al freddo spariscono portati via dalle persone sul percorso che tifano. Ogni 10 km si trovano i ristori e non riesci a passare da tanti atleti che si fermano a bere. La bevanda più distribuita ai ristori è certamente il succo di mirtillo, anche se è molto apprezzata una locale “limonata”. Per me gli ultimi 10 km sono stati un calvario ma ero felice di averne fatti 80 e di finirla.  L’arrivo a Mora, vedere il campanile è una gioia immensa si taglia il traguardo e subito dopo sono disponibili i pullman che ti portano ai vari servizi; il deposito sci per accedere poi alle docce, la palestra per il cambio indumenti, il ristoro, l’ufficio per il rilascio del diploma e mangiare. Dentro di me sento una felicità immensa anche se la schiena si fa sentire e qui ancora che parlano di scioline ….non ne posso più. La mia prima esperienza Vasa nel 2003 è stata una vera favola vissuta su una nuvoletta non sapendo cosa mi aspettava. Nel 2009 ho migliorato il mio tempo di un ora ma non è + una favola è diventato un racconto vissuto con il cervello e i piedi per terra. Conclusione se nel 2003 sono tornata felice nel 2009 torno con un po’ di tristezza nel cuore.