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Alcune squadre del team Bike & More a Mittenwald, al ritiro dei numeri. Io e Marcellina siamo in piedi al centro, Michele Degasperi è alla mia destra mentre Vittorio Serra è alla sinistra di Marcellina. E’ Venerdì 15 Luglio , domani parte la Transalp Challenge 2005 , gara di mountain bike tra le più dure in Europa . Non è molto conosciuta in Italia , ma è amata e rispettata oltre confine da tutti gli appassionati delle ruote grasse . Tra i 1.044 “bikers” partecipanti di quest’anno , sono solo 28 le coppie italiane mentre le altre provengono da 27 nazioni diverse. Ai fini della classifica si è suddivisi in quattro categorie : Uomini , Donne , Master ( la somma degli anni superiore ad 80 ) e Miste. I paesi attraversati sono tre ( Germania , Austria e Italia ) , mentre sono 19 i passi alpini da superare in 8 tappe. Per questa edizione , il percorso sarà completamente nuovo , da Mittenwald si arriverà a Mayerhofen per poi proseguire a Neukirchen , Lienz , Sesto Pusteria , San Vigilio di Marebbe , Alleghe ed ultima tappa Belluno – Jesolo di 120 Km. Quasi 24.000 metri di dislivello in 740 Km da percorrere in otto tappe. L’orologio segna le quattro del pomeriggio e io , Marcellina, Michele , Vittorio , Aurelio e Silvia, siamo appena arrivati a Mittenwald , ridente località turistica della baviera tedesca , situata appena oltre il confine con l’Austria . Anche quest’anno (in questo caso come le precedenti edizioni), questa graziosa cittadina è stata la fortunata designata ,come sede di partenza della Transalp. Grazie ai suoi 900 metri di altitudine si respira un aria fresca e l’ atmosfera è frizzante come quella che precede i grandi avvenimenti . Io parteciperò in coppia con Marcellina Dossi nella categoria Mista ( saremo l’unica coppia mista italiana ) , mentre i nostri amici Michele Degasperi e Vittorio Serra cercheranno di ben figurare nella classifica Masters . Aurelio e Silvia , rispettivamente il marito e la figlia di Marcellina ci seguiranno in macchina per i primi giorni pronti a risolvere qualsiasi problema di carattere logistico. Appena parcheggiato il furgone , ci mettiamo subito in fila ordinatamente per ritirare gli accessori di partenza , sempre in queste prime fasi si assaporano e gustano i momenti che precedono l’evento , si studiano gli avversari presenti , gli organizzatori , il proprio materiale , e con gli amici si fanno le classiche battute che rivelano la tensione ormai presente in ognuno di noi . Tensione sicuramente , perchè ti rendi conto che ormai non puoi più tornare indietro , sei lì , ritiri il materiale che ti permetterà di partire l’indomani , entrare in griglia di partenza in mezzo a tutti gli altri “pazzi scatenati” pronti a essere liberati da quell’energia accumulata nei mesi precedenti di preparazione , facendo molti sacrifici , seduti sulla loro bicicletta , pedalando per ore , sotto il sole o sotto l’acqua , rubando tempo alla famiglia ed al lavoro. Esatto, ora non ci sono più scuse , a meno di un improvvisa febbre fulminante durante la notte , domani alle dieci in puntopartiremo. E pensare che ancora a Marzo in ritardo per le iscrizioni chiuse già da qualche tempo , ci eravamo fatti inserire in lista d’attesa , quasi per scherzo , ridendo e consapevoli del fatto che sarebbe stato impossibile per noi poterVi partecipare , troppe le difficoltà ; il lavoro , la famiglia , come avrei fatto a spiegare a mia moglie ed ai miei figli che sarei stato via per più di una settimana a fare una gara in bicicletta..? Senza pensare al lavoro , sarebbe potuto capitare qualsiasi cosa che mi avrebbe impedito di prendere parte alla gara . A Giugno comunque mi chiamò Michele Degasperi informandomi che potevamo prendere il posto di una squadra che si era infortunata in allenamento e non poteva quindi più partire , era tra le iscritte con i team dell’agenzia “Bike & More” di Bolzano , proprio dove noi eravamo in lista d’attesa . Subito mi precipitai a telefonare a Marcellina , per spiegarLe della possibilità che avevamo , ma in confidenza speravo in una sua risposta negativa per chiudere la faccenda e tornare con la mente alla tranquilla quotidianità.. Intanto che le spiegavo il tutto , mi rendovo conto che mi stavo convincendo del fatto che era una possibilità unica e che difficilmente sarei riuscito ad avere un occasione del genere in futuro . Anche Marcellina era entusiasta e a quel punto capimmo che niente avrebbe potuto fermarci..le nostre erano solo frasi di circostanza e avremmo fatto di tutto per prendere parte alla gara. Il giorno dopo avevamo già fatto i bonifici . Eravamo iscritti alla Transalp Challenge 2005 ! La ns. preparazione in bici non era il massimo quindi decidemmo di partecipare al maggior numero di gare possibile da quel momento fino ai primi di Luglio . Almeno un paio di settimane prima della Transalp ci saremmo però fermati per recuperare le energie necessarie. Soprattutto facevamo conto sulla nostra preparazione di base e sulla cosiddetta “testa” , la quale ci aveva permesso già da qualche anno , di partecipare a gare molto difficili , sicuramente sarebbe stata di fondamentale importanza per portare a termine anche questa massacrante gara . Il nostro sogno da quel momento in poi , sarebbe stato terminare la Transalp , con tutti i mezzi leciti , dovevamo riuscire ad arrivare , possibilmente “sani”, fino a Jesolo . Quindi prendemmo parte ad una serie di gare in MTB : tutto il circuito del Rampitour consistente in Rampibike, Rampiledro, Paganella Bike , Rampikissima e 100 Km dei Forti , andammo alla Folgaria Mega Bike , altra gara marathon quest’anno organizzata molto bene e con un percorso da far invidia a molti rinomati circuiti. Evitammo di fare allenamento di corsa (disciplina a noi molto cara) , per non rischiare di incorrere in infortuni di sorta o indolenzimento delle gambe . Nel nostro pensiero eravamo dubbiosi se tutto ciò sarebbe bastato , ma speravamo di aver fatto il necessario per riuscire a compiere l’impresa e sicuramente con un piccolo aiuto dalla buona sorte ci saremmo riusciti . Tante volte mi sono chiesto perché mi trovo a partecipare a queste gare ? E perché la Transalp con Marcellina ? Ormai sono anni che partecipiamo a svariati tipi di competizioni e per lo più mi ritrovo sempre assieme a Lei e solo in rari casi ho partecipato a gare dove Lei non fosse presente. In tutto questo periodo , tra noi due si è andata creando un amicizia importante , basata su di un forte rispetto reciproco e sulla condivisione per la passione dello sport in generale. Sopratutto dove c’è da far fatica , noi ci siamo , dove c’è da compiere una nuova sfida , noi ci siamo , dove ci sono posti incantevoli da attraversare , noi ci siamo. Fino ad oggi , siamo riusciti a rimanere veri amici , stimandoci sempre , ognuno dei due ha avuto modo di conoscere i pregi ed i difetti dell’altro , ma nel mio caso devo ammettere che i difetti di Marcellina sono davvero pochi , forse l’unico che mi dà ancora un pò di fastidio è proprio la sua testardaggine quando decide di fare una cosa , anche se questa è controproducente , Lei deve farla . Contrariamente è anche il suo aspetto migliore , ciò che la resa una persona al di fuori del comune . Oltre a questo ha una grande forza di volontà ed è sempre la prima che si offre quando c’è da fare qualche opera di volontariato . Da parte sua , conoscendomi , non sò cosa possa averLe dato fiducia in mè , visto che mi ritengo una persona abbastanza difficile e pretenziosa . Forse con mè si sente in un certo modo tranquilla e sà che essendo una persona razionale non prendo delle decisioni avventate. Negli ultimi anni come ho detto abbiamo partecipato a molte gare assieme e anche in allenamento abitando abbastanza vicini ci siamo spesso trovati per sostenere la faticaccia assieme Quindi quando si è presentata questa occasione non abbiamo avuto dubbi ! La Transalp se s’ à da fare sarà fatta assieme ! Sarà sicuramente un ottimo banco di prova per testare la nostra amicizia ! Eravamo rassicurati anche dall’esperienza di aver corso assieme qualche mese prima il Sella Ronda, gara di Sci d’Alpinismo a coppie , che si disputata in notturna circumnavigando con gli sci l’omonimo massiccio , percorso che porta a valicare i passi di Sella , Gardena , Pordoi e Campolongo nello spazio di 5/6 ore . Buon banco di prova per testare l’affinità tra i partecipanti , visto che data la sua durezza è capace di portare alla luce i peggiori difetti di un atleta che Vi sta prendendo parte. Era stata una serata bellissima (si corre di notte) , per me era la terza volta che Vi partecipavo , ma per Marcellina era la prima. Era quindi molto tesa e preoccupata di non riuscire ad arrivare in fondo ma nello stesso tempo credo si sentisse confortata del fatto che io fossi lì vicino a Lei e l’avrei aiutata in tutto e per tutto per fare in modo che il suo desiderio si compisse, finire il Sella Ronda . Anche con gli sci ha scarse doti di discesista ( riesce con difficoltà a scendere su pista battuta , figurarsi di notte ! ) , aveva però acconsentito senza indugi quando Le avevo chiesto dipartecipare con me alla gara dopo che il Michele Degasperi ( con cui eroiscritto ) mi aveva informato della sua indisponibilità causa problemi fisici. Per Lei sarebbe stata una nuova grande sfida. L’anno prima l’avevo corsa con Sandro Folgarait e a causa del freddo si erano ritirate più di cento coppie. Un’edizione terribile, eppure ero riuscito a portare Sandro al termine della gara anche se già a metà della stessa le sue forze lo avevano abbandonato. Lo avevo imboccato più volte durante il percorso e anche il cambio pelli lo facevo oltre ai miei anche per i suoi sci, visto che il freddo e la stanchezza lo avevano praticamente reso un pezzo di ghiaccio. Il “Folga “un altro testone difficile…un omone alto più di un metro e novanta , con la passione dello sport di resistenza , infatti il suo peso si aggira sempre al di sotto dei 77/78 chili nonostante la sua altezza. Un carattere difficile , ma che bene o male sono sempre riuscito a controllare.. Anche lui ha provato un po’ di tutto , sembra ora essersi stabilizzato sulla corsa a piedi d’estate e lo sci nordico e d’alpinismo in Inverno. Per quell’edizione del Sella Ronda si era fatto preparare ancora dal precedente autunno una tabella di allenamento da un famoso dottore di Rovereto.. Le sue allusioni erano già partite col cadere della prima neve… per Lui era importante fare il Sella Ronda senza fatica e possibilmente anche staccarmi lungo il percorso.. Per Lui fu un impresa portare a termine quella gara , penso di non averlo mai visto soffrire in quella maniera…ogni cambio pelli era un mugugno e più passava il tempo più diveniva incomprensibile. All’ultimo cambio era diventato addirittura immobile non fosse stato per i denti che battevano fortemente uno contro l’altro. Comunque grazie al mio incitamento e sicuramente alla sua tenacia eravamo riusciti ad arrivare al traguardo . Complice questa esperienza mi sentivo pronto a tutto , ma Marcellina mi sorprese anche in questa gara , infatti sulle salite non aveva nessun problema e le superava con slancio, mentre in discesa , chiaramente aveva grossi problemi ma niente di nulla più che perdere qualche minuto. All’arrivo era felicissima e la sua gioia era anche la mia , infatti mi sentivo orgoglioso di averLa aiutata a compiere un suo sogno e mi rendevo conto che il mio risultato contava molto di più di qualsiasi altra gara a cui avevo preso parte , proprio perché questa aveva un altro significato , molto più importante , avevo condiviso la fatica e la gioia di Marcellina e questo ci avrebbe legato in un amicizia ancora più forte di sempre. Fu una bellissima esperienza , finimmo la gara in 5 ore 19 minuti al 183 mo posto assoluto a poco più di 3 minuti dal Sandro in coppia con Giuseppe Roso Zanotti , i quali vedendoci arrivare , ci chiesero se avevamo tagliato il percorso o ci fossimo ritirati in qualche punto precedente. Marcellina aveva dimostrato a tutti che con la sua testa avrebbe potuto fare ciò che voleva ! Naturalmente per arrivare a partecipare a gare come la Trans alp facevamo conto anche sulla nostra preparazione di base ; l’anno prima avevamo partecipato a gare di corsa in montagna e di Sky-Running come : Trofeo KIMA , Sentiero delle Grigne, Dolomity Sky-Race, Valmalenco –Valposchiavo, Sentiero 5 Luglio, Sky-Race del Monte Rosa , etc. Marcellina aveva ottenuto il secondo posto nel Campionato Italiano Femminile , mentre io l’ottavo in quello maschile. Durante l’inverno io avevo partecipato a numerose gare di Sci alpinismo e la Marcialonga con gli sci da fondo , coprendo nell’arco della stagione circa 60.000 metri di dislivello in salita con gli sci d’alpinismo. Avevo partecipato anche a qualche triathlon invernale tra cui la bellissima “Oetzi Alpin Marathon” che da Naturno porta fino al rifugio Grawand sul ghiacciaio della Val Senales . Al triathlon di Malles e al campionato italiano sempre di triathlon invernale a madesimo , arrivando anche lì ottavo assoluto. Marcellina aveva partecipato ad un paio di gare in nottura (solo salita) vincendole e aveva un ottimo allenamento con gli sci d’alpinismo. Gli anni precedenti io avevo partecipato a gare del tipo : Vasaloppet (90 Km passo classico sci di fondo in Svezia), Marcialonga (11 volte), la Millegrobbe l’Engadin Skimarathon e tutte le altre gare circa con gli sci di fondo. Transcavallo , Civetta ski raid, Sella Ronda Pizolada e Cemin e molte altre con gli sci d’alpinismo. Numerose gare a piedi in montagna e quelle citate prima, Il Rampitour con la MTB per svariati anni, la Dolomity Superbike, Gardena Starbike, etc sempre con la MTB. Insomma dal 1996 in poi mi ero messo d’impegno..
La decisione da prendere non era semplice, ma grazie al nostro allenamento e la nostra voglia di faticare eravamo sicuri di potercela fare..
Sentiero 4 Luglio . Luglio 2004 . Marcellina è la seconda da sinistra,al termine della gara sarà 5°assoluta nella marathon Dolomity Skyrace. Canazei , Agosto 2004, Marcellina giunge 4° assoluta in una prova di Coppa del Mondo
La Marcellina nel suo palmares aveva già vinto una Iron bike, un campionato europeo Master sempre con l’MTB, decine di gare conil bike tra cui una Gardena Star Bike , la Rampiledro etc. Anche lei aveva corso la Vasaloppet e la Marcialonga più molte gare di corsa in montagna dove aveva vinto una moltitudine di titoli. Con il Bike pur avendo anche Lei iniziato avanti nell’età , è già 15 anni che corre, non ha mai digerito la discesa (in qualsiasi disciplina aggiungo io ), unico tassello negativo della sua preparazione sportiva . In molti allenamenti fatti assieme è successo più di una volta che mi sono adagiato su una salita senza correrle appresso per il fatto che sapevo che in discesa avrei subito ricucito lo scarto , ed era inutile forzare per starle assieme. Non capisco perché ha sempre temuto così tanto la discesa..eppure con un carattere come si ritrova Lei sembrerebbe poterla domare senza problemi ed invece preferisce rallentare e non rischiare nulla pur di correre il pericolo di appoggiare le mani per terra. Ha perso numerose gare , anche importanti , solo per questo fatto , la sua carriera sarebbe stata sicuramente ben più illustre se in discesa si fosse solamente lasciata andare .
La ricerca del mio limite mi ha portato a partecipare a gare bellissime come la “Oetzi Alpin Marathon” individuale … E’ stato Aurelio , il marito di Marcellina ad accompagnarci fino a mittenwald. Aurelio è un altro colosso alto un metro e novanta, il quale messo vicino a sua moglie fa una certa impressione per differenza di corporatura. Anche lui è appassionato di sport , infatti nei momenti liberi si diverte a scorazzare in moto per i boschi del basso trentino , normalmente inseguito da qualche guardaboschi . Ha partecipato a numerosi rally motociclistici tra cui il Faraoni, il Rally di Sardegna etc. ottenendo sempre degli ottimi risultati. Tra un allenamento e l’altro è un ottimo rappresentante di prodotti alimentari e vini ed è sempre un piacere andare a mangiare in posti da lui consigliati. Segue spesso la moglie essendo il suo primo tifoso e l’ aiuta nella preparazione del mezzo meccanico, cosa che Marcellina ha sempre evitato. Sua figlia Silvia invece è uno scricciolo intelligentissimo e pimpante , ha appena terminato la scuola elementare con un profitto oltre la media pur allenandosi più ore al giorno in palestra , nel suo sport preferito, la ginnastica artistica. Silvia aiuta sua madre in casa e quando mi sono ritrovato recentemente a mangiare a cena o a pranzo da loro , era Lei che si occupava di preparare tutto , dal pranzo stesso alla pulizia della casa. Direi che i suoi genitori la stanno crescendo in un modo esemplare e ciò mi provoca a dire la verità qualche invidia .
1° Tappa : Mittenwald – Mayerhofen : 111,7 Km – 2.187 mt. Dislivello in salita.

Eccoci quindi arrivati al giorno della partenza , questa mattina ci siamo alzati uno dopo l’altro io ho dormito con Aurelio mentre Marcella con Silvia e Michele con Vittorio. La notte di Marci non è stata delle migliori , infatti Silvietta ha avuto incubi per tutta la notte ( speriamo non siano premonitori di qualche incidente !) , quindi ha già deciso che domani dormirà con mè ! Che emozione, non sò se riuscirò a rimanere concentrato durante la tappa di oggi.. scherzo, comunque sono contento che porti per mè questa sicurezza e ciò mi fà sentire ancora più responsabile nei suoi confronti. La colazione è ottima e preparati gli enormi valigioni al seguito li consegnamo ad Aurelio che ce li porterà fino all’arrivo . Sono delle borse sportive veramente capienti , io mi ero portyato da casa una borsa la quale mi permetteva di metterci tutto quello che avrei avuto bisogno durante la settimana , ma questa fornita dall’organizzazione è veramente capiente, il mio borsone infatti trovo comodamente posto all’interno e avanza ancora parecchio spazio e tasche esterne per inserire ulteriori attrezzi. Veramente notevole. Alle 11 del mattino , dopo un lungo Briefing in tedesco , inglese ed italiano veniamo disposti nelle rispettive fasce di partenza. Noi ci ritroviamo sul fondo del gruppo insieme a Vittorio e Michele , siamo trepidanti per partire e cerchiamo di trascorrere questi minuti d’attesa con le classiche battute e commenti di rito. Oggi si affronteranno le bellissime montagne del Karwendel e in questa prima tappa saluteremo di già la Germania per arrivare in territorio austriaco. Finalmente il via , accompagnati da una musica assordante, tutti possono ora sfogare quello che si sono tenuti dentro negli ultimi giorni. L’adrenalina si può ora sfogare al massimo , è emozionante sfilare lungo le vie di questa cittadina circondati da un pubblico calorosissimo. Una sfilata di colori e di urla lungo tutto il paese e poi lungo la ciclabile che porta a Scharnitz dove inizierà la prima salita della giornata. Marcellina sembra pimpante ed infatti si mangia la prima salita sembra senza problemi, l’ Hochalmsattel di 1.803 metri viene da noi superato in un sol boccone. Non parliamo durante questa prima ascesa, anche perchè siamo entrambi intenti a studiare noi stessi e quello che ci succedeintorno, per capire come stiamo e cosa dobbiamo fare. In quel momento , penso anche che faremo una grande gara , mi accorgo di salire a 150 pulsazioni , Lei respira bene, comincio a pensare in grande…altro che comparsa…o cercheremo di arrivare in fondo… Come inizia la discesa invece, mi rendo subito conto che la mia immaginazione ed il mio ottimismo mi hanno fatto divagare parecchio con la testa e per i prossimi giorni sarà molto dura arrivare “in fondo”. Infatti ora vedo la mia compagna molto impacciata , pur sapendo che in discesa ha molto paura ed è praticamente ferma è disconcentrata e a tratti irritata . Prima della seconda salita abbiamo perso quasi tutto il margine costruito nel corso della prima salita e inoltre un violento acquazzone si abbatte nel frattempo sul percorso e ci bagna fino al midollo. Lei continua a chiedermi scusa per la sua discesa ed io cerco di tranquillizzarla ricordandole che siamo in gara solo perché vogliamo arrivare a Jesolo e non siamo in competizione con nessuno. Le chiedo se vuole fermarsi a mettere gli indumenti anti acqua ma non ne vuole sapere, vuole recuperare il tempo perso in discesa. Allora mi riporto davanti a Lei e cerco di fare una buona andatura sul tratto pianeggiante che porta alla seconda ascesa. Inizia la seconda salita e Marcella è furibonda. Ancora con più grinta della prima salita si riporta sui precedenti avversari , così prima di svettare al passo Plums ( 1.673 metri ) la situazione è ancora tutta da decidere. Puntualmente però in discesa accade quanto successo in precedenza e i nostri avversari ci riprendono e si allontanano irrecuperabilmente. Questa situazione, a cui mi sembra però abituata , sembra ora innervosirla con il risultato di logorarle quelle poche energie che Le erano rimaste fino a quel momento. Arrivati al 75 km di gara inizia una pista ciclabile che per 35 km nella valle dello Zillertal ci porta a Mayerhofen , e qui inizia un'altra sofferenza. Infatti Marcellina ha speso ormai tutte le sue energie fisiche e psichiche per oggi e per Lei è un vero e proprio calvario portare la tappa al termine. Cerco di spronarla il più possibile ma la sua fatica è davvero enorme e verso la fine anche le mie gambe cominciano a cedere. Arriveremo al traguardo in poco più di 5 ore sfiniti entrambi . Nonostante le difficoltà in discesa e le sofferenze in pianura i nostri sforzi sono riusciti ugualmente a farci terminare la prima tappa in un’ottima posizione, siamo 11° su 53 coppie miste partenti. A questo punto consideriamo inoltre che almeno 6/7 coppie miste davanti a noi usano il “cordino”, sistema ammesso dal regolamento per permettere che il compagno più debole possa essere trainato dal compagno più forte durante la gara e questo ci da la forza per cercare di recuperare le forze per il giorno seguente. Ho proposto a Marcellina a nostra volta di avvalerci di questo mezzo consentito dal regolamento questo se volevamo puntare alle classifica sarebbe stato di notevole aiuto, ma Lei mi ha risposto che se riusciva a finire la Transalp voleva farlo con le sue gambe e non con le mie ed io ho apprezzato la sua determinazione appoggiandola completamente.
Mancano pochi minuti prima della partenza da Mittenwald..la tensione è notevole.. Anche noi siamo ormai pronti , il pensiero và a come saranno le prime salite..........
2° Tappa : Mayerhofen – Neukirchen : 85 Km – 3.427 mt. dislivello in salita.

La gara parte alle otto , con quasi 10 km di ciclabile, dove distrattamente perdo Marcellina e solo dopo qualche km decido di rallentare e di aspettarla . Eccola la vedo arrivare ma mi sembra lenta rispetto alle sue possibilità, che oggi sia una giornata nò ? Comunque giunge anche la prima salita di oggi e qui cercherò di capire come stà. E’ una potenza, faccio fatica a tenere il suo passo , il mio cardio segna ora 160 battiti contro i 130 mentre eravamo in ciclabile. In cima alla salita ha già recuperato le posizioni perse sul piano , dovremmo ora essere intorno al 5 posto delle coppie miste. La discesa è abbastanza pedalabile e perdiamo solo un paio di posizioni. Al 60° Km inizia la seconda salita che da 800 mt porta a 2.100 mt di altitudine in 15 km. Sono ottimista e mi convinco che oggi faremo un garone ma mi devo subito ricredere, infatti Marcellina sembra ora stanca, pare che per oggi ha dato tutto quello che poteva e sarà dura portarla all’arrivo. All’ultimo ristoro vedo un cartello che ci informa che ci sono ancora 650 mt. di dislivello prima di iniziare la discesa ma cerco di non segnalarlo a Marcellina la quale mi sembra già oltre il“fuso”. Dopo circa 3 km addirittura smonta su un punto facile ed inizia a spingere la bici ! Decido di portarmi avanti per vedere se il percorso spiana ma dopo un Km mi cadono le braccia, infatti vedo una fila di concorrenti che ci precedono , che spingono le loro mtb su di una rampa incredibilmente erta e sconnessa , per diverse centinaia di metri. Il calvario dura circa un ora , Marcellina respira affannosamente , ma un passo dopo l’altro arriviamo in cima e siamo ancora intorno alla decima posizione , “finalmente” ..inizia la discesa penso ora, in un batter d’occhio siamo giù ma mi rendo conto che la discesa è altamente tecnica, passaggi difficili nel fango su ghiaia e sabbia e Marcellina è ancora in tilt. Perde la concentrazione e smonta dalla bici , non ne vuole proprio sapere di rimontare e la spingerà giù per diversi km. Per fortuna ci supera la coppia svizzera di Bellinzona che avevamo conosciuto il giorno prima e presa da uno scatto d’orgoglio rimonta in bici e cerca di portala all’arrivo nel minor tempo possibile. Siamo tredicesimi di giornata ma manteniamo ancora l’undicesima posizione per pochi minuti. Marcellina è arrivata piangendo, dopo 6h42’ di gara ha dato tutto. Siamo ancora in buona posizione di classifica e questo è una buona carica per il giorno dopo. Ora bisogna solo pensare a recuperare per domani.
L’arrivo a Neukirchen.. pur distrutta dopo quasi 7 ore di gara Marcellina corre subito a salutare sua figlia Silvia.
3° Tappa : Neukirchen – Lienz : 99 Km x 2.825 mt dislivello in salita.

E’ il terzo giorno e i gentilissimi albergatori a Neukirchen ci hanno fatto trovare un piatto di spaghetti per colazione, questo ci dàuna buona carica oltre al fatto che ci troviamo a partire nel primo gruppo di merito data la nostra undecima posizione nella classifica mista. In quel momento nessun concorrente sa ancora veramente cosa l’aspetta durante questa giornata.. La partenza (con l’ormai consueta musica) è veloce e dopo una dozzina di chilometri dietro macchina attraversando vari vocianti paesi si incomincia a salire e come al solito ….Marcellina parte a tutta.Ben presto ci troviamo in ottima posizione e siamo assieme ai canadesi del team Bike Shop ed ai tedeschi del team Petermann (5° e 6° ). E’ un continuo salire dapprima pendenze pedalabili per poi arrivare a pendenze pressoché proibitive. Tutti smontano ed iniziano a spingere. Oltre alla difficoltà della pendenza anche il terreno pietroso obbliga i concorrenti ad un difficile cammino che man mano diventa sempre più arduo per la presenza di tratti innevati. Con sorpresa mi accorgo che la canadese Philiphs stà portando la sua bici sulle spalle mentre trascina quella del suo compagno Kelly ,stremato. Il team Petermann che fino alla salita pedalabile faceva uso del cordino ormai è più indietro staccato. In cima al passo (2.481 mt) St.Poltener troviamo un ottimo ristoro con succo di mele e cioccolata. Prendiamo un attimo fiato visto che la discesa inizialmente ci favorisce , nessuno riesce a montare in bici , tutto è coperto di neve e fango.
Anche oggi si procede a fatica ..la bici è da spingere su molti tratti…
A tratti la discesa è anche molto ripida sia nei tratti di bosco che quelli di malga che seguono quindi la gran parte dei concorrenti preferiscono smontare. Prima della fine siamo però recuperati e superati dai team tedeschi e canadesi. Il percorso riprende con una trentina di chilometri divisi tra ciclabile e passaggi tecnici nei sottoboschi dove la Marcellina soffre continuamente i cambi di ritmo ma a differenza del giorno precedente è concentrata e determinata e se pur in lacrime riesce a superare anche questo ostacolo. Arriviamo alla stupenda Lienz in un bagno di folla , l’atmosfera è bellissima e ci dimentichiamo subito delle ultime 7h21’ trascorsi sul MTB. Apprendiamo dall’amico Martini che oggi è stata una tappa dolorosa per tutti e molti sono ancora sul percorso che salgono mentre in cima ora nevica. Siamo felici anche perché oggi siamo arrivati noni e saliamo dall’undicesimo al decimo posto in classifica. Oggi ha vinto la tre volte campionessa del mondo , la canadese Alison Sydor con Andreas Hestler del team Rocky Mountain che hanno battuto i capoclassifica Jorg Scheiderbauer con la moglie Anna Baylis ( Team Ghost int. ), al terzo posto Severin Rupp e Dolores Machler ( Team Radys ). Questi primi sono davvero un altra categoria se pensiamo che la terza squadra oggi ha terminato la gara in 6 ore.
Sembra che fra Vittorio e Michele sia una gara nella gara…la loro non dà l’impressione di essere una partita combattuta assieme. Al termine di ogni tappa discutono e si lamentano del comportamento reciproco durante la tappa...
I paesaggi sono sempre bellissimi...
4° Tappa : Lienz – Sesto Punteria : 70 Km – 3.684 mt.dislivello in salita.

Oggi è la tappa considerata la più dura, il tappone dolomitico. Questa volta dopo la mazzata di ieri sono tutti pronti ad affrontare qualsiasi situazione. Niente fa più paura e per noi arrivare in Italia dà una marcia in più. Si parte subito in salita e tanto per non cambiare Marcellina frusta subito i suoi cavalli. I concorrenti la guardano sfilare e non capisco se pensano che sia matta o che sia veramente forte. Comunque la prima cima è presto superata e la conseguente discesa ci vede recuperati dai nostri soliti avversari. Rimango stupito positivamente, Marcellina non scende di bici , affronta tutti i passaggi più tecnici con coraggio , soffrendo , smonta solo dove ritiene il passaggio troppo pericoloso ma a differenza dei giorni scorsi lo affronta di corsa trascinandosi dietro la bici. Il distacco dai nostri concorrenti è limitato quando all’inizio dell’ultima asperità veniamo contati al 120mo posto assoluto. Ora paghiamo lo scotto della tirata iniziale però l’effettiva ritrovata grinta della Marcellina che combatte su ogni dosso della discesa ci permette di giungere al traguardo al nono posto delle coppie miste in 6h34’. Ottimo ! Siamo in Italia ora e sembra tutto più facile. La notizia del ritiro della coppia Michele – Vittorio (a causa di una caduta di quest’ultimo) ci rattrista e il resto della giornata trascorre cercando di consolare i due. Da segnalare l’ottimo pasta party organizzato dal gruppo di Sesto Pusteria, applaudito a lungo da tutti i presenti come il migliore mai trovato quest’anno e durante le scorse edizioni della Transalp.
5° Tappa : Sesto Punteria –San Vigilio di Marebbe : 95 Km – 2.833 mt.dislivello in salita.

Puntuale come tutte le mattine, alle otto si parte da Sesto anche oggi subito in salita e dopo aver affrontato circa un 300 mt di dislivello si ridiscende verso San Candido e Dobbiaco. La salita (troppo leggera) verso il lago di Landro fa soffrire in modo particolare la mia compagna che tira un sospiro di sollievo quando le pendenze aumentano affrontando la classica Platzwiese /PratoPiazza (ultima salita della classica Dolomity Superbike). In cima siamo assieme ai canadesi e la discesa asfaltata ci permettere di non perdere troppo dai nostri avversari. Riprende la salita al 70 km ma capisco che per oggi Marcellina ne ha avuto abbastanza. Portarla a termine è un supplizio ma quando arriva al termine della stessa sono compiaciuto dal fatto che la vedo buttarsi in discesa con la grinta del giorno precedente. La discesa è superata e il traguardo di San Vigilio ci sorride al decimo posto di giornata in 5h16’.
6° Tappa : San Vigilio di Marebbe – Alleghe : 74 Km – 2.805 mt dislivello in salita.

Ormai mancano solo tre tappe per arrivare a Jesolo e tutti sono convinti che il peggio è passato. Oggi sarà dal punto di vista paesaggistico la tappa più bella. Infatti si dovrà superare prima il passo di Limo per poi scendere a Plan de Loa e Cortina. Da Cortina salire sulla Forcella Ambrizzola, passo Staulanza fino all’arrivo ad Alleghe. Oggi però è una giornata nò per Marcellina , infatti ci sono molti strappi su cui spingere la bici e le discese sono a loro volta molto tecniche. Superiamo il traffico di Cortina e risaliamo fino alla Forcella Ambrizzola passando dal rifugio Croda al Lago. Qui Marci si ferma non ne può proprio più. Solo vedendo la coppia dei nostri amici Svizzeri passare (11°in classifica) si fa coraggio e riparte al loro inseguimento. In cima alla forcella siamo assieme ma la seguente lunga e tecnica discesa ci fa arrivare ad Alleghe con un ritardo di 5 minuti dagli Svizzeri ma all’undicesimo posto di giornata in 5h45’. La Marcellina ha male dappertutto e i suoi polsi non ne possono più di stringersi intorno ai freni. In classifica generale oggi passiamo al nono posto , a causa del ritiro di un altra coppia Svizzera che si trovava al quarto posto. I nostri amici di Bellinzona sono decimi con più di 35 minuti di distacco accumulato nei giorni precedenti. Questo ci tranquillizza per la nostra posizione finale ( che non dovrebbe cambiare se non combiniamo qualche disastro ) al termine della gara. La sera la trascorriamo con loro mangiandoci un bel gelatone ad in piazza ad Alleghe.
7° Tappa : Alleghe – Belluno : 71 Km –2.724 mt. dislivello in salita .

La tappa odierna presenta tre salite da affrontare, la Forcella Alleghe (1.829), la salita al Monte della Grava (1.877) e il Rifugio Carestiato (1.784)al Passo Duran. Con un ultima asperità al Torner trail (894). Anche se il road book non lo cita ci saranno parecchie centinaia di metri da dover spingere le bici. Dal 40 chilometro fino all’arrivo (71 Km) è prevista una lunga piana fino a Belluno. Le tre salite ci vedono guadagnare le nostre solite posizioni poi prontamente riperse nei tratti di discesa. La strada che porta a Belluno è veloce ma puntualmente contro le caratteristiche di Marcellina che soffre e non riusciamo a recuperare sugli avversari. Bisogna cercare di perdere il meno possibile. Arriviamo nella bellissima piazza del duomo di Belluno in 4h46’ siamo undicesimi ma abbiamo perso solo 9 minuti dagli svizzeri che ora sono a 26’ di distacco, sono convinto che sia ancora un margine facilmente difendibile per l’ultima tappa di domani , 120 km molto ben pedalabili e non consoni alle caratteristiche di Marcellina. La lascio tranquilla non voglio abbia paura di perdere il nono posto , anche se decimi sarebbe già un risultato per noi bellissimo , sapendo che siamo partiti per cercare di arrivare solo in fondo a questa bellissima gara.
8° Tappa - Belluno – Jesolo : 120 Km – 1798 mt. di dislivello in salita.

Sono le otto e siamo pronti in Piazza a Belluno per partire. Davanti a noi gli Svizzeri di Bellinzona sono carichi di banane e liquidi per evitare di fermarsi ai ristori. Questo pur di guadagnare qualche minuto in più su di noi , che gli permetta di superarci in classifica generale. Sono convinti che siamo in calo e che con qualche sacrificio possano scavalcarci in classifica, sono simpaticissimi, Luca (il nome di Lui) viene soprannominato il Toro di Bellinzona, carico comè di cibarie, la maglia gli si tira fino quasi sotto il soprasella.. Noi partiamo solo oggi senza zaini, l’unica salita porta fino a 1.200 mt. e la giornata è calda quindi è inutile portarsi dietro ventine, guanti, etc. In cima al Pian delle Femene , dopo aver trascinato la bici lungo un tratto non pedalabile e molto fangoso sento la voce di Luca che incita la sua compagna Paola “dai che sono lì davanti !! Non mollare” gli urla continuamente. Scolliniamo per primi, e la discesa è veloce verso Revine Lago, ci passano ma in fondo hanno meno di un minuto di vantaggio. E’ fatta penso ormai non ci possono più superare in classifica , anche se mancano 80 chilometri per lo più di pista ciclabile, non ci possono sicuramente guadagnare 26 minuti. In quel momento non immaginavo quello che sarebbe dovuto ancora succedere. Verso lo strappo di san Pietro di Feletto ormai li vedo insieme ad un altro gruppo a circa 200 metri davanti a noi che stiamo ricucendo la strappo, fra poco li raggiungeremo. Fatta una svolta nel paese, un vecchio al volante della sua altrettanto vecchia Fiat non si ferma allo stop e rischia di buttarci giù per terra insieme alle altre due coppie maschili con cui eravamo in quel momento. Riusciamo ad evitarlo ma la sua azione ci nasconde il cartello della deviazione che naturalmente saltiamo. Proseguiamo per circa un paio di chilometri di discesa ma al termine di questa e al successivo rettilineo non vedo nessuno davanti alle nostre tre squadre e mi sorge il dubbio. Alla successiva salita il dubbio è confermato…per fortuna vedo un passante un centinaio di metri più avanti e gli chiedo se ha visto passare altri ciclisti. La sua risposta è una mazzata : “ Nò , non ghè pasà nesuni dechì, avè sbaglià strada ! “ Subito urlo a Marci di girarsi mossa che fa anche una delle delle due coppie al momento con noi mentre l’altra decide di proseguire diritta. I due chilometri di discesa sono ora da risalire… Calcolo in circa 10/12 minuti il tempo trascorso da quando abbiamo saltato la deviazione. Niente paura rincuoro la Marcellina e Le dico che nulla è perduto di stare tranquilla che abbiamo ancora molto margine. Ripresa la strada giusta, riusciamo ad inserirci un un’altro gruppo e viaggiamo ad una media di 37/38 Km /h. Ben presto però mi accorgo che Marci è giunta al limite… Non riesce più a stare in scia e dobbiamo lasciar sfilare tutto il gruppo. Le dico di non temere e proseguiamo ai 30 orari aspettando l’arrivo di un altro gruppo . Intanto arriviamo ad un ristoro e dissetatici riprendiamo a pedalare verso Jesolo. Arriva un altro gruppetto ma non c’è niente da fare ora Marci non riesce a tenere neanche i 32 orari.. bisogna mollare anche questo. Dopo cinque minuti arriviamo ad un passaggio a livello ma con nostra sorpresa è chiuso !! Infatti l’ultimo gruppetto che ci aveva poco prima sfilato è completamente fermo davanti alle transenne in attesa del passaggio del treno. Aspettiamo un minuto ..due minuti ..niente non possiamo aspettare oltre e poi Marcella non riuscirebbe a stare attaccata a questi “pistaioli”, quindi Le dico di passare ! Mentre attraversiamo il passaggio a livello si alzo un coro di voci di protesta dal gruppo in attesa , ma voltatomi verso di loro gli faccio segno che la Marci è in difficoltà e se loro sono “ultimi” noi stiamo ancora combattendo per un bel posto in classifica. Per fortuna tacciono e sembra capiscano la situazione. Infatti non fanno a tempo a passare dieci minuti che ci recuperano tutti al doppio di velocità e li salutiamo. Siamo ora quasi a Jesolo, mancheranno una quindicina di chilometri e siamo raggiunti da un altro folto gruppo composto da una trentina d’unità, l’aria e ben coperta e la Marci sembra essersi ripresa infatti riesce ad accodarsi e procediamo sui 32 orari sembra ora, senza problemi. A questo punto penso è fatta ormai siamo arrivati ed affiancata la Marci appoggio una mano sulla sua schiena e le chiedo circa le sue condizioni fisiche. Cerco di rincuorarla e di dirle che ormai siamo arrivati quando forse per un attimo di distrazione ci tocchiamo con il manubrio.. non c’è più niente da fare la mia bici prende il volo verso l’esterno dello strada. La ruota colpisce il marciapiede e io finisco a gambe all’aria contro una siepe che per fortuna attutisce il colpo contro il terreno. Dietro di mè sento altri biker cadere e mi rialzo prontamente per evitare di essere investito. Siamo in quattro a terra forse cinque , vedo la Marci che si ferma e stà per tornare verso di mè Le urlo di girarsi e di proseguire senza perdere un attimo. Controllo la bici ..è perfetta..io ho solo qualche botta ma nulla di grave è andata bene.. in un paio di minuti riprendo la Marci ancora spaventata per il mio volo ed insieme proseguiamo ora a tutta birra. Mancheranno cinque chilometri al traguardo ed il traffico alle porte di Jesolo ci dice che ormai ci siamo.. infatti il vialone d’arrivo è alle porte il gommone dell’Adidas è davanti a noi , guardo la Marci è gia in lacrime…siamo arrivati a Jesolo ! Finalmente ci siamo riusciti. Abbiamo preso 16 minuti e mezzo dagli svizzeri ma non gli basta per batterci e così abbiamo mantenuto il nono posto pur arrivandooggi 19° in 4h53’. Siamo felicissimi la Marcellina non smette di piangere , speriamo che si ricordi a lungo della fatica di questi giorni e non Le venga in mente di tornare l’anno prossimo !!! Abbiamo percorso i 724,39 Km e superato 22.293 metri di dislivello in 46 ore 35 minuti. Noni nella classifica Mista e 176° coppia assoluta. Provatela o non sapreste mai quali sensazioni si possono passare in una competizione del genere. Sono indescrivibili.
La partenza da Belluno
Il nostro arrivo a Jesolo …è finita !
Ora solo dopo un paio di mesi, come il breve autunno comincia a dar spazio al freddo invernale, mi rendo conto dell’irripetibile esperienza che abbiamo vissuto io e Marcellina questa Estate. Sì , si potrebbe rifare la gara per cercare di far classifica, o per gustare meglio i paesaggi e ciò che offre l’ambiente durante le varie tappe, oppure ripartire per cercare proprio di riprovare le stesse emozioni già vissute la volta precedente, ma no, non sarebbe uguale . Forse il riprovarci, potrebbe rovinare il ricordo immacolato di questa prima volta, come succede per il primo amore estivo, quando ritornando alla vita normale , rimane il pensiero di Lei, conosciuta nel bellissimo periodo di vacanza , un ricordo che ti accompagna fino alla tua vecchiaia quando ai tuoi nipotini racconterai di essere stato anche tù innamorato di una bellissima fanciulla e che anche Lei sicuramente da qualche parte del mondo stà ancora pensando a tè.
I miei commenti :


Gia’ pensare di essermi iscritta a una gara cosi e con un atleta forte come Ale per me e’ una cosa immensa + grande di me.
Giorno 1 :

Sono emozionata alla partenza , Silvia e Aurelio sono con me . La notte con Silvia in camera nella casetta di una Signora con un bagno unico su tre piani non e’ stato il massimo. Io preoccupata per la gara e Silvia con gli incubi dormito poco . Vedere dott. Victor che sistemava la sua m.t.b. pezzi da per tutto ho pensato chissa’ se io arrivo all’ arrivo ho solo la mia m.t.b. senza ricambi. Ma sono sicura a Jesolo arrivo. Se riesco a bilanciare le mie idee e le mie forze con la testa di Ale la gara si finisce. Un urlo si parte io do’ tutto quello che ho fino all’arrivo . Ale sempre con me non mi molla mai. Mi incita sempre non posso mai rallentare concetrantissima e sfinita siamo arrivati. Un incubo all’arrivo i nostri amici Michele e Vittorio avevano gia’ discusso L’albergo 3-4 km distante Aurelio anche lui nervoso ci porta con il furgone. Io dormo con Ale stanotte forse recupero. Doccia boracce io lavo i panni Ale sistema le bici e cosi per tutte le otto tappe. Altri ragazzi in albergo con noi pieni di grinta penso cosa faccio qui…. Piove scendiamo al pasta party ma la mia testa pensa solo alla gara. Mangiamo normale sembriamo in colleggio per tutto un cartellino. Rientriamo in albergo subito a letto si pensa ma in un attimo il sonno arriva .

Giorno 2 :

La tappa di oggi è la prova di come ho messo la testa. Ale si lamenta continuamente magari ha ragione magari non ha ancora capito come sono io seduta su due ruote bo’ ……. Pianura, salita io mi sento di dare tutto mi dico fra me e me non siamo da podio divertiamoci ….ma sento che lui ogni volta che recupero qualcuno è felice. La discesa vado in “tilt” scendo dal mio m.t.b. lui si arrabbia. Penso non sono una bimba capricciosa devo farmi valere non scendero più dalla bici fino a Jesolo. Finalmente all’arrivo abbraccio Silvia sono felice. Oggi Silvia e Aurelio rientrano noi dormiamo in una famiglia simpatica mi sento come a casa ma penso a domani e sento la tensione di Victorio e Michele che discutono della gara per gli aminoacidi ecc. Mi sembra che la gara e’ fra loro due…… Bucato anche oggi tutto lo stenditoio e’ per noi. Pasta party saluto la mia Fam. e andiamo a vedere la tappa di domani . Alla tv fanno vedere il giro di Francia nessuno e’ veramente interessato . Finalmente a letto che odore nella stanza……….. Sono concentrata tutto deve viaggiare dritto Ale magari fa una passeggiata io no

Giorno 3 :

Come sempre in partenza mi perdo ho paura che mi travolgono ma come inizia la salita rientro sui miei passi Ale mi sembra contento di come stò impostando il passo sia in salita che in discesa ……….questo mi tranquillizza. Abbiamo capito come dobbiamo fare per arrivare a Jesolo senza esserci parlati. Unico neo la mia pipi dovevo fermarmi e lui sbuffava perche’ avevo i fazzoletti in fondo al mio zaino ……diceva. Anche oggi 10 km arrivo vado in crisi stremita Ale per completare l’opera su un tratto in pianura sta tirando un gruppo enorme quando arriva due “armadi” che le chiedono subito il cambio lui dice no (con ragione) loro si arrabbiano quasi litigano alla fine Ale va davanti e ci porta tutti all’ arrivo dove scopro che tutti stanno soffrendo non solo io . Penso in fondo sono fortissima . Bello l’ albergo Michele si trova sempre dott. Victor chissa’ dove e’ in giro con la sua M.T.B. di sua produzione a far vedere che ha messo la forcella rigida. Dicendo a tutti che la bici e’ nata rigida e rigida deve restare cosi rende di più.

Giorno 4 :

Questa una tappa bestiale mi passano nella testa le parole di Vittorio quando mi ha detto sulla neve in discesa sono caduto e non mi fermavo più .Io l’ho fatta bene la discesa sulla neve e anche in salita anche se Ale ogni tanto mi portava per dei tratti la bici. La mia tappa oggi e’ stata per me dura ma magnifica vedo anche Ale che e’ felice io stò dando il tutto anzi di più. All’ arrivo mi dicono che Vittorio l’hanno portato via con Eli soccorso la sua forcella rigida non ha tenuto in discesa si e’ spezzata e lui …..volava. Per fortuna niente danni gravi infatti dopo varie peripezie arriva in serata al pasta party il BANCHETTO NUNZIALE migliore della Trans alp. All albergo di lusso con le chiavi a scheda Victorio dice bello bello l’ hotel ma non vanno le luci…….. vive nel suo mondo. L’unico suo problema recuperare la bici. Dopo vari discorsi fra noi e Michele decidiamo di farli capire che e’ meglio che rientri a casa. Infatti Lui un po’ scornato il giorno dopo accompagnato da Michele e da un mezzo di passaggio veloce parte per Brunico prende il treno fino a Bergamo si appoggia da un conoscente giornalista e il giorno dopo con l’aereo rientra in Sardegna. Michele deluso della situazione ma più sereno penso che il dott. Victor le pesava. Ora siamo in tre nel corpo e nell’ anima. Dormiamo assieme, merenda panino e bondola , pasta parti gelato con gli amici tutto tranquillo e sereno.
I DEGASPERI MI VOGLIONO BENE.

OGGI LE MIE FORZE SONO FINITE VEDO DURO IL RECUPERO PER LE PROSSIME TAPPE MA NON DICO NULLA A ALE.
Voglio finire in bellezza. Sogno tutte le tappe il letto dove dormirò la notte e le ore passate dopo l’arrivo la doccia bucato e panino con la bondola sul letto con i miei amici a parlare dormire ridere …….e’ il momento più rilassante della giornata. Penso alla telefonata alla mia mamma che mi dirà come sempre non farti male e le dico non preoccuparti mamma e’ l’unica cosa che ci tengo anch’io….fino ora non sono ancora caduta. Se sapesse da dove scendo sti giorni non so’ se mi concepirebbe ancora.


Giorno 5 :

Arrivata sfinita dalla discesa mi sdraio su una panchina e penso persino nell ‘orto della nonna ci hanno fatto andare pur di non toccare l’asfalto oggi. Felice mi fanno male i polsi . Ale cerca il mio meccanico che mi ha cambiato le pastiglie il giorno prima per cambiare quelle davanti ma e’ sparito non si ritrova più . Andiamo in albergo a 4 km in bici. facciamo le nostre cose e poi con un pulman andiamo al pasta parti dove ci sono le prime foto. Michele e’ preso con la Vodafon (le telefonate alla sua bella) . Mangia pollo a volontà e’ felice si sente libero. Ale e’ sempre nervoso non si sa’ cosa abbia . Magari la mia presenza lo innervosisce. o magari ha capito che sono al limite e di + non si può fare. Oggi ho veramente capito cosa significa avere degli amici l’amicizia e’ un sentimento troppo grande e’ il sentimento più forte in assoluto sono convinta che Ale e’ nervoso perché vorrebbe aiutarmi di più ma non lo lascio . MI FAREBBE PIACERE ANCHE A ME CONCLUDERE NELLE CINQUE COPPIE MA NON TRAINATA DA LUI.

Giorno 7 :

Parto concentrata ma in partenza sento che non ho forze non penso e pesco quello che rimane. Arrivo a Belluno penso l’unica tappa dove non mi sono fermata a far pipi. Oggi arriva Aurelio Silvia e Martina . L’Albergo e’ dell’ antico testamento ma ci divertiamo anche li con le nostre bici in sala mentre gli altri mangiano. Tutti concentrati a mettere apposto i loro mezzi per domani. Domani e’ l’ ultima tappa e tutto deve viaggiare bene. Partono anche dei nostri amici che per alcune tappe causa cadute e malanni vari si sono fermati. Ma anche loro a Iesolo vogliono arrivare in bici. Siamo tutti emozionati non si parla d’altro. Chi non partecipa non può capire. PUO SOLO CRITICARE …O PER INVIDIA O PER MANCANZA DI CORAGGIO …. La cena pasta party da schifo sotto l’acqua e poi una pizza in una pizzeria da incubo siamo proprio in Italia …Sogno i giochetti di Sesto Pusteria . Aurelio e le bimbe sono felici pensano gia’ al mare di domani beati loro. Ale pensava che all’ arrivo venisse anche Luci e Robi ma a noi inventa una scusa si vede che e’ deluso. Per fortuna e’ arrivata la Martina. A letto la sera si parla solo delle varie tappe felici perchè il più è passato….MA MOLTO TRISTI PERCHE’ L’EMOZIONE DI UNA GARA COSI E’ QUASI FINITA. Si potra solo raccontare ma nessuno capirà la gioia e l’importanza di chi l’ha portata a termine.


Tutti mi chiedono perchè una gara cosi ecco cosa rispondo: Adoro le competizioni meta gara e meta avventure quelle cose che lasciano il segno nell’anima e nella mente. Adoro lo sport ti fa star bene soprattutto quello faticoso non puoi fingere, dire di star bene mentre stai morendo. Li sei sempre e solo te stessa la fatica non MENTE. Chi mente è perché è annoiato e cerca scuse dando colpe agli altri. Chi crede nello sport come credo io e molti miei amici non ha paura di nulla nemmeno della più brutta malattia che ti salta addosso facendo sport fai lavorare tutto il tuo corpo muscoli, mente, pelle, tutto da contro a quello di peggio ti salta addosso. LA FATICA E IL SUDORE TI DIFENDONO SEMPRE. E QUANDO PASSANO PERCHE’ LA DOCCIA SE LI E’ PORTATI CON SE la tua mente è leggera libera ti senti bene, non passano pensieri cattivi nella tua testa tutto sembra semplice , non più gelosie, cattiverie e invidie tutto anche quello più negativo c’è diventa positivo. Se la fatica e’ vera ti compensa anche nel voler mangiar bene , la fatica ti aiuta a non cercar vizi tipo fumo alcool sesso ecc. no non ne hai bisogno. La fatica crede nei veri valori della vita e da valore ai sentimento più grande che c’è L’amicizia. L’AMICO NON E’ FALSO E LA FATICA LO SA’ cosi ti avvicina alle persone a te più idonee. Lo sport vissuto come terapia ti toglie ogni maschera sei te stesso anche quando la mente ti dice “uffa” …. Le maschere per chi fanno sport di fatica non reggono.

Vado alla ricerca di avventure, dove il pensiero e i sogni camminano parallelamente. Questo mi ha portato a fare la transalp ora per me e’ solo un ricordo peccato vorrei esser ancora li. Mi capita spesso di voler bloccare un sogno, di fermare il tempo. Penso ora alla fatica che mi ha accompagnato e alla gioia che mi ha lasciato. La mia m.t.b. sale lentamente. La sulla cima estrema è legato un sogno. Egli conosce la vita, conosce il mondo, conosce me . Mi porta dove i miei desideri stanno aspettando.


chi sono io per fare la Transalp???????? Sono un incidente che accade da 42 anni". Vediamo un pò........una descrizione sommaria......... Cominciamo dal basso..... Piedi grandi per restare ben ancorata a terra e gambe forti e veloci. Ma non alta abbastanza per poter vedere al di là delle salite. Tutte le emozioni positive o negative che sento nel mio corpo sono la parte di me che più stimo. Forte, leale, determinata, indipendente, creativa molto sensibile. Ha saputo stupirmi e commuovermi quando ho sentito la vita crescere e muoversi dentro di me. Da qui ho deciso cosa dovevo fare…..e per questo mi sono dedicata allo sport. Nonostante anni di bike non ho mai saputo cosa fossero 7 giorni in sella con un compagno al fianco da ubbidire e il mio torace riesce a malapena a contenere un cuore pieno di cicatrici. Ma mi piacciono le cicatrici. Dai segni lasciati puoi capire che tipo di ferita è stata inferta. Un cuore senza cicatrici non è umano. Un viso bello quel tanto che basta per non portare rancore. Che incontro ogni mattina nello specchio e che mi fa dire: "Eccoci qua. Non sei cambiato poi tanto. E se lo hai fatto, forse è stato in meglio". "Occhi che dicono tutto", come mi ha detto un uomo che mi sopporta in questa avventura. Lacrime non ancora esaurite, nonostante tutto. A volte riesco ancora a piangere per me, anche se più spesso sorrido. E a chi mi chiede come faccio a continuare a scherzare, sempre e ad oltranza, rispondo con le parole del protagonista di un bellissimo film che ho visto da poco, che è Mare Dentro: "Nella vita, con gli anni, impari a piangere ridendo": Segno zodiacale capricorno, ascendente sagittario. Se a qualcuno dovesse interessare. Una vita dedicata ad aiutare tutti e felice di farlo. Una passione per la comunicazione e un lavoro che mi riempie una bimba che e’ tutto per me. Un amore per la lettura perchè, "Vivere senza leggere è pericoloso. Ci si deve accontentare della vita e questo comporta notevoli rischi". Mi sento bella dentro ma abbastanza forte visto che ho terminato anche questa avventura. Può bastare?